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Il Modellista Navale : Chi è costui ?

Generalmente a quanti sono estranei a questo mondo, appare come un individuo alquanto originale, un personaggio che, pur con le sue “manie”, è benevolmente accettato poiché, alla fine, realizza opere che parrebbe impossibile attuare.

Tra questo “popolo di elfi” che si muove tra treni, aerei, navi, auto, moto, soldati, personaggi mitologici e fantastici, riprodotti nelle dimensioni più minute, trova una sua particolare collocazione il modellista navale.

Peraltro, questo “bizzarro” personaggio presente fin dall’antichità (in particolare ne troviamo tracce già nelle tombe egizie), nei nostri tempi solitamente, inizia il suo “percorso” acquistando la sua prima “scatola di montaggio” (per la costruzione del modello di un’imbarcazione), senza sospettare che, nel tempo diventerà schiavo di un’attrazione fatale.

In questa fase, per molti, la passione diviene progressiva e impreviste “scoperte” innescano lunghi ed estenuanti percorsi di ricerca.

In effetti, la diffusa credenza che la famosa “scatola” contenga tutto il necessario per costruire il modello è, sostanzialmente, una bugia anche se nel contenitore sono in bella mostra tutta una serie di strani pezzi di legno, di listelli e di tondini, piani di costruzione e disegni o, come il lessico delle istruzioni cita, ordinate, dritti di prua e di poppa, chiglia, fasciame, incinte, bagli, trincarini, argani, bozzelli, manovre fisse e correnti, alberi, pennoni e decine di altri strani vocaboli che, solo per essere compresi, necessitano di manuali e dizionari.

Similmente, nel corso delle operazioni di costruzione del modello, si scopre la necessità di utilizzare utensili inusuali, ma indispensabili per le varie lavorazioni : seghetti da traforo, seghe, morse, morsetti, calibri, pinze, pinzette, tronchesi, forbici, lime, limette, raspe, martelli, chiodi, collanti, scalpelli, sgorbie, pialle, pialletti e numerosi altri ausili.

E così un’avventura iniziata in modo quasi banale, la realizzazione del primo modello di nave diviene uno stimolo per affinare progressivamente le proprie capacità manuali e ampliare le proprie conoscenze tecniche e scientifiche.

Nel proseguo lo spirito di emulazione e la continua corsa al rifacimento esatto e fedele di ogni più piccolo dettaglio costruttivo, trasforma quello che inizialmente poteva apparire come un gioco o un passatempo, in una vera e propria passione : lo “stravagante” modellista navale consulta archivi, libri, cantieri ed ogni qualsiasi fonte in grado di fornire indicazioni certe relative all’esatta collocazione ed ai reali canoni costruttivi della nave da riprodurre.

La “fame” di notizie prosegue anche per l’acquisizione diretta, derivante dai colloqui con i marinai, i maestri d’ascia e con tutti coloro che, nel tempo, nel loro “andar per mare”, oppure nel loro trascorso lavorativo hanno dovuto affrontare e risolvere i problemi più diversi.

Con questo quadro sommario della figura del modellista navale spero di aver suscitato curiosità e interesse per questo mondo fantastico, al quale mi auguro che in molti vogliano avvicinarsi. 

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